“A Roma si può morire di nuovo dopo esser già morti. Perché nella Capitale neanche i defunti riescono a stare in pace. Basta guardare lo stato pietoso in cui versano i cimiteri della Capitale per rendersi conto che non c’è rispetto neanche per il riposo eterno. Degrado, abbandono totale, incuria, sono gli elementi portanti dei servizi cimiteriali targati Roberto Gualtieri. Scene di ordinaria follia gestionale che non risparmia neanche il Verano, un monumento a cielo aperto dove la storia e la memoria sono sviliti dalla totale assenza di manutenzione anche ordinaria. Per non parlare poi del Flaminio, una landa desolata dove scippi e rapine fanno da contorno a loculi distrutti e sporcizia. Non solo, a Prima Porta in queste ore le transenne indicano strada chiusa per lavori di manutenzione e niente bus verso verso i campi dal 100 al 170. Naturalmente nessun percorso alternativo: tutto questo nel periodo di massima affluenza nei cimiteri. Eppure i fondi non dovrebbero mancare visto che il sindaco ha innalzato i canoni della Tari di cui una parte è destinata proprio ai servizi cimiteriali. Alla vigilia del mese dei morti possiamo dire che Gualtieri è riuscito nell’impresa di uccidere un altro pezzo di città”. Lo dichiara in una nota il segretario di Roma e Provincia dell’Ugl Ermenegildo Rossi.