Il segretario dell’Ugl ad affaritaliani.it: “Il sindaco fonda la narrazione del suo secondo anno in un libro dei sogni, ma la città vive un dramma quotidiano”

Il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, nella presentazione del rapporto del secondo anno di mandato in una sala Sinopoli non troppo affollata, nonostante l’appello inviato ai dipendenti comunali per partecipare, tra personali tripudi ed autocelebrazioni, fonda tutta la sua narrazione sulla parola “trasformazione”, in contrasto al “ripartire” del precedente rapporto. Una trasformazione che vede Roma diventare farfalla, con cantieri aperti e servizi quasi perfetti. Ma la trasformazione che il Sindaco racconta, dov’è? Dove le ali colorate e sognanti di questo lepidottero unico nel suo genere?

Promesse e proclami

Le promesse contenute nel primo rapporto, tutti i proclami e gli obiettivi della città, che fine hanno fatto? A che punto la realizzazione dei progetti, già promessi ed annunciati, dal novembre 2021? Dov’è quella Roma brillante, funzionale, ricca di servizi, accogliente, che sembrava ad un passo dalla realizzazione già in quel primo rapporto alla città digitale? Dove sono la manutenzione stradale, l’efficientamento della digitalizzazione della pubblica amministrazione (chi riesce a fare la carta d’identità in un tempo inferiore ai sei mesi?) il miglioramento dei servizi, la sicurezza, il decoro. in una parola i risultati concreti?

Esempi concreti

Qualche esempio: nella 1 Rapporto alla città digitale presentazione, si parlava, esattamente il 6 novembre 2021, di un finanziamento di 40 milioni di euro per la pulizia straordinaria della città, considerato che anche in campagna elettorale il Sindaco aveva promesso di poter ripulire Roma in tre mesi dall’elezione! Bene, di mesi ne sono passati, da quel 6 novembre, più di 24, nel rapporto c’è un intero capitolo dedicato al ciclo dei rifiuti, ma Roma, oggi, com’è? Dov’è il magnifico lindore promesso, dove quei fondi investiti, dove la differenza incredibile? Roma sprofonda in un lerciume mai visto, ogni angolo della città è invaso da montagne di rifiuti, da odori nauseanti, da una sporcizia d’insieme che provoca vergogna in ogni cittadino ed in ogni turista. E vogliamo parlare del tanto celebrato termovalorizzatore, per l’impatto sui rifiuti? Ad oggi il Sindaco ancora non presenta altro che delle bellissime immagini realizzate al pc. Dov’è il bando promesso tra luglio e agosto scorsi? Dove la realizzazione che doveva iniziare a luglio 2024? Dove la conclusione dei lavori, considerato che la prima linea difficilmente potrà apparire durante il 2025, l’anno del Giubileo? Si parla addirittura di realizzazione nel 2028! E proprio oggi ascoltiamo la notizia che alcune opere previste per il Giubileo vedranno la luce solo nel 2026, un anno dopo la venuta dei pellegrini.

Fondi stanziati

Ma forse siamo noi a non sapere leggere bene, visto che tra le righe la soluzione ai mali della città, alla fine, Gualtieri l’ha trovata. Il 30 gennaio 2022, tra i risultati raggiunti del primo rapporto, si celebrava la nomina del Sindaco a Commissario Straordinario del Giubileo. Ebbene: oggi vediamo che nella bozza della manovra finanziaria ci sono fondi stanziati per il periodo 2024-2026 su due fondi: per la realizzazione delle opere e le rsiorse umane (338 mln totali) e per interventi in conto capitale (220 mln), per un totale di 558 milioni di euro. In aggiunta, abbiamo visto approvare 135 progetti, per un totale di 1,3 mild, stanziati tra i Fondi del PNRR, sempre dal Governo. Saranno questi i risultati di cui il Sindaco si vorrà vantare, di aver risanato la nostra città? Magari con l’ipotizzato aumento della tassa di soggiorno per i turisti, da poter spendere per contribuire alla pulizia della città.

Dalla speranza ad altro futuro

Un anno fa c’era la speranza di un nuovo inizio, In quell’occasione le parole al futuro sembravano l’unica coniugazione per lo sviluppo di una città in coma da anni. Si parlava di progetti, di futuro, di faremo, diremo, agiremo, interverremo. Dopo 750 giorni auspicavamo che il futuro fosse stato trasformato in presente o addirittura in passato. Le premesse c’erano tutte, le abbiamo notate coi nostri occhi vedendo una città ferma, seduta, alle prese con un traffico bestiale, con alberi che cadono come foglie, con strade che si allagano ad ogni pioggia, senza sicurezza.

Un risveglio amaro

Gualtieri parla di trasformare e in questo senso la chiave è perfetta: ha trasformato la realtà scrivendo un bellissimo libro dei sogni. Ma il risveglio, per tutti i cittadini romani, è un incubo quotidiano.

di Ermenegildo Rossi